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sabato 3 novembre 2018

Un po' di bellezza fa sempre bene all'anima

Avete presente quelle notti in cui proprio non riuscite a prendere sonno?
La mente vaga tra una moltitudine incontrollata di pensieri e lasciarsi andare tra le braccia di Morfeo sembra cosa impossibile. 
Stanotte continuavo a pensare a mia nonna e al profumo della lacca che si spruzzava prima di uscire, nel suo bagno tutto maiolicato di blu oltremare adornato da un grande specchio in vetro di Murano.
Pensavo alle notti trascorse a leggere fiabe sul grande letto di ottone che adesso è a casa di mia madre e che amavamo confrontare le illustrazioni di una stessa fiaba e vedere quali fossero le più belle.
Pensavo ai meravigliosi abiti che mi cuciva e che mi facevano sentire unica e speciale.
Pensavo ai momenti meravigliosi trascorsi nel verde della mia amata Umbria, quando da bambina mi piaceva raccogliere tanti fiorellini colorati e legarli tutti insieme con uno dei tanti nastri da cucito custoditi nel cassetto dei tesori dello studio di nonna.


Pensavo alle mani rugose della mia bisnonna, che avrei voluto più tempo perché forse non le ho detto abbastanza che le volevo bene, che la ammiravo per la sua tenacia e determinazione e perché in ogni occasione era sempre impeccabile e anche sul letto di morte conservava un'eleganza senza tempo impossibile da trovare ai giorni di oggi. 
Pensavo ai suoi candidi capelli bianchi e alle sue sciarpe di cachemire.
Pensavo alle rose del suo giardino, che erano sempre le più belle e in casa non mancava mai un vaso con dei fiori freschi perché un po' di bellezza fa sempre bene all'anima.
Pensavo alla sua scatola di borotalco col piumino bianco che ogni tanto aprivo di nascosto per annusare quell'odore inebriante e sentirmi una signorina.


Pensavo all'altra mia nonna, che mi ha lasciato quando aspettavo Stella; pensavo alla sua risata contagiosa e che nonostante la vita le avesse dato tante sofferenze aveva sempre la forza di vedere il lato positivo.
Pensavo alle sue collane, agli abiti floreali e alle Superga argentate che indossava con disinvoltura nonostante i suoi 80 anni.
Pensavo a tutti i pomeriggi trascorsi sul suo salotto bianco immacolato a sorseggiare tea e pasticcini serviti su uno dei suoi tanti servizi di porcellana antichi, guardando per la milionesima volta un balletto.
Pensavo a quanto fosse speciale e non gliel'ho mai detto.
Pensavo ai suoi profumi, conservati gelosamente su una mensola del bagno dei quali andava fierissima. Ogni volta che passava inondava l'aria di primavera, di sole e di allegria.
Mi manca tanto Nonna Lida.


Pensavo alla mente assorbente del bambino che Maria Montessori ha descritto così bene nei suoi libri e ritrovavo me stessa nelle sue parole.
Io ho trascorso i primi sei anni della mia vita, ovvero tutta la fase dei periodi sensitivi, in Umbria con le mie nonne e ciò che loro mi hanno trasmesso è entrato a far parte di me in modo incancellabile segnando irreversibilmente la mia personalità.
Mi manca svegliarmi e aprire una finestra sul verde.
Amo le maioliche blu e i cristalli di Murano, non mi stancherei mai di leggere fiabe e nel mio mondo i libri sarebbero fatti solo di figure; amo bere il tea servito in antiche tazze di porcellana, amo le gonne di tulle delle ballerine classiche; mi piace profumare di buono e sono convinta che un mazzo di fiori sia sempre la scelta giusta.


In qualunque posto del mondo dovessi finire sarò sempre quella ragazza di campagna che ha scoperto il mondo attraverso gli occhi di tre nonne meravigliose.


martedì 5 giugno 2018

Montessori: il metodo che ha cambiato la mia vita

Non è trascorso poi così tanto tempo dal fatidico giorno in cui, dopo l'ennesimo digiuno di Stella, dopo urla, pianti e singhiozzi, mi sono chiusa in camera e ho lasciato lei fuori a piangere mentre io a mia volta singhiozzavo cercando di non farmi vedere.
Fortunatamente non è accaduto altre volte nella mia vita di mamma, ma ogni giorno ricevo messaggi di molte di voi che non sanno più come gestire i propri figli o che, per un motivo o per l'altro, finiscono come me a singhiozzare dietro una porta.
Sentirsi una mamma incapace e fallita è un sentimento comune in questi casi, specie quando passiamo la giornata ad occuparci dei nostri piccoli e le cose iniziano ad andare storte.
Io quel fatidico giorno, dopo qualche minuto di sfogo mi sono fatta coraggio, ho aperto la porta, preso in braccio Stella che mi aspettava con gli occhioni lucidi dall'altro lato della porta, le ho chiesto scusa e ho promesso a me stessa e a lei che non sarebbe capitato di nuovo.
Quel pomeriggio, quando è andata a dormire, ho ripreso in mano i miei vecchi libri di pedagogia e ho deciso che basta chiedere consigli di dubbia provenienza, basta piangersi addosso, basta sensi di colpa; avrei trovato una linea guida da seguire, un percorso studiato da professionisti che mi potesse indicare come comportarmi in caso di guai e che mi aiutasse a diventare la mamma che desideravo essere per Stella.
La risposta che ho trovato dopo ore e ore di ricerche di quello e di tanti pomeriggi successivi è stata l'opera di una donna straordinaria: Maria Montessori.




Da quel giorno ho ripreso in mano tutti i libri che avevo sul metodo che porta il suo nome e ne ho comprati molti altri cercando di applicare al meglio delle mie possibilità i suoi suggerimenti.
(Trovi qui la lista dei miei preferiti nella sezione Libri per genitori: www.amazon.it/shop/eleonorasantini )
A distanza di qualche tempo posso dire di aver intrapreso la strada giusta.
Non posso dire che il Metodo Montessori sia la risposta ai problemi di tutte le mamme e di tutti i bambini ma certamente posso dire che è stata la scelta giusta per me e per Stella.
Sono così felice di questa strada che tutta la mia vita è stata invasa da una vera e propria rivoluzione perché Montessori non è soltanto un metodo ma uno stile di vita.
Qui sotto troverete il primo di tanti video che verranno nel quale racconto più nel dettaglio la scelta che ho fatto e che mi rende ogni giorno una mamma felice.
E ancora una volta devo dire grazie ai libri.





lunedì 28 maggio 2018

Quando nasce una mamma

Mancava poco alla nascita di Stella quando, per esorcizzare la paura, decisi di aprire un Canale Youtube.
Quando riguardo quella ragazza con in mano una copia de "Il Piccolo Principe"e l'abitino di Natale per la sua piccola che ancora doveva venire al mondo, provo una indescivibile tenerezza.
Da allora la mia vita è stata travolta da un'infinità di eventi, di gioie, di conquiste, di traguardi e di nuove consapevolezze.
Ecco perché ad un anno e mezzo da quel fatidico pomeriggio ho deciso di aprire questo blog; per continuare a condividere la mia quotidianità di donna, moglie e mamma, le mie gioie, i miei dolori, i dubbi che a volte mi assalgono e che tante volte ho condiviso con molti di voi.
Per raccontarmi anche con le parole e non soltanto attraverso l'obiettivo di una videocamera.
Vi lascio con una delle prime immagini che mio marito scattò a me e a Stella appena uscite dalla sala parto, è una delle mie preferite perché ogni volta che la guardo mi ricorda il preciso istante in cui sono diventata mamma.
Questo è stato l'inizio della nostra meravigliosa avventura.
Ringrazio già quelli di voi che vorranno accompagnarmi in questo nuovo viaggio.