venerdì 13 settembre 2019

Gestire i capricci col metodo Montessori

Per cominciare vi propongo un libro, perché i libri sanno parlare al nostro cuore come null'altro, specie i libri illustrati come questo - quelli cioè capaci di toccare le corde del cuore.


Questo è un libro che vi ricorderà sempre che sì i figli a volte ci esasperano, ma che esiste uno spazio tra il nostro istinto e la nostra reazione ed è su quello spazio che come genitori dobbiamo lavorare.
Se vuoi approfondire trovi il libro qui
E adesso andiamo avanti.
Partiamo dal presupposto che il titolo di questo post non è di per sé corretto in quanto Maria Montessori riteneva che i capricci non esistessero e inoltre non amava che la sua pedagogia scientifica venisse definita metodo, poiché non esiste un metodo univoco e giusto di crescere bambini tutti unici e diversi tra loro.
Ma allora perchè l'ho scritto?
Per dare risposta alle decine di richieste che ricevo da genitori disperati alla ricerca di risposte autorevoli per gestire le crisi dei propri figli, genitori che spesso mi chiedono lumi proprio sul metodo Montessori.

Trovate sempre il tempo di spiegare ai vostri figli perché sbagliano e non esitate a chiedere loro scusa quando sbagliate voi

Come dicevo Maria Montessori non credeva nei capricci; lei riteneva che quelli che gli adulti generalmente definiscono tali altro non sono che espressioni di rivolta di una personalità repressa. Alla base della psico pedagogia montessoriana vi è il rispetto che l'adulto deve portare verso il bambino, ascoltandolo e cercando di comprendere i suoi bisogni, che sono molto diversi da quelli dell'adulto.
Il mondo del bambino è un mondo senza tempo, un mondo meraviglioso dominato dall'incanto per le più piccole cose. Spesso ad innescare un capriccio è proprio l'impazienza della vita quotidiana dell'adulto che non ha il tempo, ma più spesso neanche la voglia di ascoltare i bisogni del proprio bambino. 
Mi è capitato di vedere genitori urlare per la strada ai propri figli di sbrigarsi quando i piccoli erano concentrati nell'osservazione di un gruppo di formichine a lavoro su un marciapiede. Chiaro che ci sono impegni nella vita di tutti noi che vanno rispettati, ma molto spesso potremmo concedere ai nostri bambini il tempo di osservare qualcosa che interessa loro senza portarli via di forza, oppure lasciargli la libertà di indossare gli abiti che desiderano o di mangiare ciò che più gli piace. 
Chiaramente per fare questo occorre una cosa che pochi adulti mettono in pratica, ossia osservare i propri figli e non creare gli antecedenti.
Tutti noi sappiamo cosa innesca il capriccio nei nostri figli: può essere l'ovetto di cioccolato che devono assolutamente comprare ogni volta che entrano al supermercato, gli abiti che scegliamo per loro che non sono graditi, l'odio per il bagnetto, difficoltà a tavola, desiderio di correre in mezzo alla strada incuranti dei pericoli circostanti e chi più ne ha più ne metta!
Iniziamo specificando che molti di questi capricci sono causati direttamente dai genitori (chi ha abituato il bambino a comprare l'ovetto al supermercato?) e avrebbero quindi facilmente potuto essere evitati; ma in qualsiasi caso una volta individuati i motivi principali che scatenano il capriccio cercate innanzitutto di evitare l'antecedente. 
Il supermercato così come altri negozi in generale e peggio ancora i centri commerciali non sono luoghi consoni ai bambini piccoli; è molto difficile per loro comprendere che non tutto si può avere e toccare e l'eccitazione di luoghi chiusi e affollati non aiuta la comunicazione né la sedimentazione di un insegnamento. Ecco quindi che invece di portare vostro figlio a fare shopping potreste portarlo a giocare all'aperto riservando la spesa ad un momento nel quale potete andare con calma e lasciarlo con un nonno o con il papà a fare attività più giuste per lui. Quando il bambino avrà superato l'età critica, in genere tra i 3 e i 4 anni allora sarà pronto ad aiutarvi a fare la spesa senza gettarsi a terra se direte no al pacco delle merendine spiegando il motivo per cui non le acquistate (amore noi non compriamo le merendine perché  cibi confezionati inquinano l'ambiente e fanno male alla salute, ma se vuoi dopo andiamo a casa e prepariamo insieme una bella torta così poi stasera la mangiamo tutti insieme a tavola). 
La stessa cosa è applicabile a tutte le altre problematiche; se vostro figlio vuole scegliere i propri abiti coinvolgetelo nell'aquisto e componete una capsule wardrobe di capi che possa scegliere tranquillamente senza il vostro intervento. Non portatelo in negozi firmati se poi non potete permettervi di acquistare nulla e non ingolfate l'armadio di abiti che poi non potrà indossare (evitate di tenere nell'armadio gonne di tulle se poi dovete obbligare la vostra bambina ad indossare la tuta!). 
Molte mamme mi scrivono che i figli detestano fare il bagnetto e si disperano ogni volta; questo mi dispiace molto perché il bagnetto è invece un momento di grande relax per i piccoli. Cercate di capire cosa non va. Mia figlia ad esempio detesta il doccino, così io le lavo i capelli sotto il getto del lavandino che lei chiama la cascata; vuole scegliere da sola il profumo del proprio sapone e ama lavarsi senza aiuto, quando finisce io le chiedo se posso controllare e insaponare meglio nei punti dove non è arrivata. Ci vuole sempre rispetto, ricordiamo che i figli non sono una nostra proprietà ma persone a tutti gli effetti con una propria personalità.
Altro argomento molto discusso e richiesto negli scorsi mesi è stato dedicato alle vacanze e ai viaggi. Come fare un viaggio con un bambino piccolo? si può? e se pianta un capriccio ogni secondo?
Anche in questo caso il mio consiglio è quello di adattare la vacanza anche al bambino, prevedendo ritmi lenti che gli consentano di vedere e riposare. Non pretendete che vostro figlio dorma nel passeggino se a casa è abituato a farlo al buoi nel suo lettino. Prevedete inoltre tappe adatte alla sua età; noi durante il nostro viaggio in Alsazia dedicavamo almeno due ore del pomeriggio a portare Stella nel parco della cittadina dove ci trovavamo a giocare con altri bambini. Abbiamo visto certamente meno, ma per lei erano ore fondamentali per poter vivere con gioia la vacanza. 
Quando poi il capriccio si innesca ricordate di non perdere la calma perché violenza chiama violenza. Invitate il bambino a sedersi in un luogo tranquillo e aspettate che si calmi, se necessario abbracciatelo e bloccate eventuali scatti d'ira fisici; poi abbassatevi sempre alla sua altezza e guardandolo negli occhi spiegategli per quale motivo non potete accontentare la sua richiesta e dove ha sbagliato. Ditegli che siete molto dispiaciuti del suo comportamento ma mantenete sempre un tono tranquillo seppur fermo e deciso e soprattutto siate sempre coerenti con le vostre decisioni. 
Se i genitori sono autorevoli ma non autoritari spesso i capricci si placano in breve tempo; è quando il bambino riscontra ambiguità o sente che un dato atteggiamento violento ottiene un risultato che il capriccio si fa strada sedimenta e diventa abitudine.
E se perdete la pazienza? Siete umani e ricordate che capita a tutti! La cosa importante è calmarsi e guardando negli occhi vostro figlio chiedergli scusa per aver alzato la voce o peggio ancora le mani. Anche i papà e le mamme sbagliano, l'importante è riconoscere l'errore e impegnarsi a fare meglio la prossima volta!
Dato che l'argomento è complesso e richiederebbe molto tempo per essere sviscerato vi invito a lasciare un commento su uno dei miei social scrivendo la problematica specifica del vostro bimbo così da istituire una sorta di rubrica che possa essere di riferimento per tutti noi genitori come aiuto e scambio reciproco!
Vi ricordo inoltre che sulla mia pagina Amazon trovate tanti libri di supporto nella sezione Libri per genitori.