martedì 26 aprile 2022

I tre pilastri dell'Educazione gentile

 Cosa significa Educazione Gentile e come possiamo educare i bambini alla gentilezza?


Anzitutto partirei proprio con la definizione che il dizionario Treccani ci fornisce delle parole Educare e Indottrinare.

EDUCARE: In generale, promuovere con l'insegnamento e l'esempio lo sviluppo delle facoltà intellettuali, estetiche e delle qualità morali di una persona, specialmente di giovane età.

INDOTTRINARE: Istruire, far assimilare con opera di insegnamento e di persuasione insistente e metodica i principi di una dottrina.

Per educare quindi dobbiamo anzitutto lavorare su noi stessi, sul "saper essere" come diceva Maria Montessori, perché il modo migliore nel quale possiamo accompagnare i bambini nella loro crescita è attraverso l'esempio. 

Chi siamo noi per dire ai bambini di non litigare? Perchè mai i bambini non dovrebbero litigare? 

"Vi sembrerebbe possibile dire a un adulto non si litiga? E come si fa ad andare sempre d'accordo? Non è sano e normale anche litigare a volte, provando in quel momento rabbia e frustrazione e poi capirsi e magari scusarsi?" - Helga Dentale

1 - Educare alla gentilezza non è indottrinare. Indottrinare non è un progetto educativo. Educare alla gentilezza implica il dialogo, la pazienza, l'attesa, il coraggio, la voglia di ascoltare. E non è sempre facile.

"Voi pensate che la violenza sia sempre una manifestazione lampante? O che sia solo fisica? Non è così. Può essere violento il linguaggio, lo stereotipo, il giudizio. E' violenta l'indifferenza. Può diventare violenta la superficialità. E' violenta la pretesa - ti voglio così - anche quando si veste di toni pacati. E' violenta la manipolazione. Ho trovato e trovo molta violenza nelle scuole e nelle case generata dagli adulti di riferimento. Spesso agita inconsapevolmente, in modo superficiale e distratto, più raramente in modo intenzionale. (...) Le parole possono essere finestre oppure muri. Le parole finestra sono aperte, creano ponti, ci permettono di confrontarci e dialogare. Le parole muro innalzano barriere e non dovrebbero mai far parte del lessico dell'educare." - Helga Dentale

"Sei cattivo! Vergognati! Chiedi scusa! Sei un ciccione! Non hai volontà. Bocca cucita. Stai fermo, muoviti, fai piano, sbrigati, non toccare, stai attento, non ti sporcare, ti sei sporcato, stai zitto, parla t'ho detto, chiedi scusa, saluta, vieni qui, non starmi sempre intorno, attento che cadi, te l'avevo detto che cadevi, peggio per te, non stai mai attento, non sei capace" 

Sono solo alcuni esempi delle parole muro (spesso etichette) che pronunciamo ai nostri bambini senza rendercene conto.

2 - Educare alla gentilezza significa rifuggire ogni tipo di violenza. 

"Ti amo,sei bello, sono felice di averti, parliamo un po' di te, troviamo un po' di tempo per noi, come ti senti, puoi dire tutto quello che vuoi, ho fiducia in te, mi piaci come sei, è bello stare insieme, puoi farcela, dimmi se ho sbagliato."

La gentilezza non è un mondo a tinte pastello dove nessuno si arrabbia mai e tutti sono sempre buoni e sorridenti. Essere gentili significa accogliere le proprie emozioni e le emozioni altrui e imparare a dialogare con esse.La gentilezza è un linguaggio che si nutre di ascolto ed empatia, che ci porta a decentrarci da noi stessi per porci in ascolto dell'altro.

3 - Aiutiamo il bambino a sviluppare la sua intelligenza emotiva, empatia, resilienza, gentilezza attraverso l'ascolto e la condivisione.

"Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile" - Wonder



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